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Piano di Recupero e Valorizzazione di Palazzo Genzano
Città di Torre Annunziata (Na)
[stralcio dalla Relazione]
… Con tutta la sua tormentata ed intensa stratificazione l’area riesce ad essere emblematica delle trasformazioni che hanno caratterizzato la storia del comune stesso di Torre Annunziata. Pertanto, ritenendo doveroso il tentativo di restituzione alla memoria collettiva un immobile che, per quanto nel tempo trasformato, può tuttavia rappresentare un punto di ancoraggio materiale di una anamnesi divenuta per lo più ideale, si è scartata l’ipotesi di un abbattimento e ricostruzione, pur prevista dall’art. 9 del PTP, scegliendo di riferirsi ad un’insieme di azioni più articolate e conservative pur nel rispetto degli standards richiesti dalla normativa attuale in campo di sicurezza e di adeguamento funzionale.
Se l’intervento su quel che resta dell’edificio e del suo lotto costituisce una "scommessa" che tende a restituire a nuova vita l’immobile ed a consentire che possa ancora raccontare alcune tappe di una Storia comune, l’insieme delle misure proposte per intervenire rappresentano -
Dunque, il Piano prevede interventi atti al recupero sia dell’immobile che alla riqualificazione delle aree scoperte rientranti nell’Umi.
Tali interventi metabolizzano gli adeguamenti strutturali necessari e quelli già eseguiti nel rispetto delle volumetrie e degli ingombri planovolumetrici preesistenti. La metodologia progettuale prevede un’attenzione al mantenimento del prospetto ottocentesco del palazzo Genzano su via Castello e, per quanto ancora possibile, della sua impostazione sulle traverse di vico Grazie e via Speranze; la valorizzazione dell’elemento del "camino", quale testimonianza superstite dell’antico impianto industriale molitorio ottocentesco, la bonifica da superfetazioni edilizie minori e la ricomposizione del prospetto posteriore ad un modello tipologico dignitoso ed unitario.
E’ in questo contesto -
Il manufatto d’angolo, liberato dalla sua condizione di superfetazione d’epoca e divenuto elemento passante, è recuperato ad una immagine estetica unitaria e coerente su tutti e tre i prospetti. Questo intervento, così, svolge non solo una funzione rievocativa della memoria storica del luogo ma assolve anche ad una istanza collettiva di riqualificazione dei percorsi pedonali secondo una corretta modalità di fruizione.
In corrispondenza degli spazi aperti ed attrezzati posti sul lato posteriore dell’edificio, dove una volta in parte insisteva il cortile ed oggi è luogo di rifiuti di vario genere, si prevede un sistema di riqualificazione dell’area scoperta con l’inserimento ragionato del verde e di una opportuna illuminazione.
Tale sistemazione è resa d’altra parte necessaria, oltre che per le predette esigenze di riqualificazione e di funzionalizzazione, dall’esigenza di posizionare la rampa di accesso al piano interrato posta a sud dell’ U.M.I.nell’ambito di spazi esterni non indistinti come all’attualità ma caratterizzati da un disegno che in modo organico correli le varie funzionalità e di determinare una fascia di rispetto attrezzata verde a protezione e valorizzazione delcamino dell’antico impianto industriale molitorio ottocentesco posto sempre a sud dell’U.M.I.
A beneficiare di tali miglioramenti non saranno unicamente i fruitori della struttura ma l’intera comunità del Quartiere.
Da queste considerazioni prende le mosse l’impostazione -